martedì 26 febbraio 2008

TESTIMONI DEL 26 FEBBRAIO (MARIO FRIGERIO)

Mario Frigerio. Unico sopravvissuto alla strage. Non dà il consenso alle riprese.

PM Astori: Ci racconti la giornata dell’11, partendo dal pomeriggio.

Siamo tornati dall’Esselunga verso le 17.45. Mia moglie ha messo a posto la spesa. Verso le 7 abbiamo cenato, come sempre. Poi mi sono messo a guardare la televisione. Verso le 8 mia moglie si è preparata per andare col cane a fare il giretto dei bisogni. Mentre era pronta per uscire abbiamo sentito un urlo strano, ci siamo guardati e abbiamo detto: stanno ancora litigando Raffella e il marito. Le ho detto: aspetta un attimo a uscire, ma dopo l’urlo c’è stato il silenzio assoluto. Dopo 5 minuti, mia moglie ha deciso di uscire. Le urla erano state 3 o 4, ma uno in particolare ci ha colpito perché era un po’ strano, era un urlo di sofferenza. Mia moglie è uscita e mi sono messo a guardare la Tv. Mi sembra stesse iniziando il telegiornale, dopo un quarto d’ora circa mia moglie è rientrata un po’ spaventata e mi ha detto: c’è fumo sulle scale. Allora mi sono messo gli zoccoli e gli occhiali e siamo usciti insieme. Mia moglie era davanti. Dopo due o tre gradini le sono passato davanti io. Dal mio pianerottolo si vedeva il fumo. La nostra porta l’abbiamo lasciata aperta. La televisione l’abbiamo lasciata accesa.
La porta di Raffaella la vedevo bene. Mentre scendevo le scale, si è aperta la porta e mi è apparsa questa persona, che era proprio sulla porta. Il fumo era denso, ma si poteva vedere. Era un fumo bianco. La luce delle scale era ancora accesa. La porta si è aperta lentamente, è apparsa una persona che ho riconosciuto. Era Olindo Romano. Anche mia moglie l’ha visto. Ci siamo avvicinati alla porta. Ero ancora sui gradini quando si è aperta la porta, ho continuato a scendere. Mi è parso di vedere anche la moglie, dietro Olindo. Ma non ne sono sicurissimo. Era lui, il vicino di casa, Olindo Romano.

Pm Astori: Può vedere Olindo Romano e Rosa Bazzi in aula?
Li vedo in aula, sono loro, quei due delinquenti, li riconosco.

Pm Astori: Vada avanti.
Ho fatto gli ultimi gradini e lui mi guardava con due occhi da assassino. Uno sguardo che non riuscirò mai a dimenticare. Uno sguardo che mi sorprese. Quando ho visto Olindo, ho visto che c’era lui e quasi mi sono tranquillizzato. Penso di aver pensato: c’è qui anche lui, per dare una mano. Quando la porta si è aperta, mi sono avvicinato, con fiducia, mi guardava con quegli occhi lì un po’ strani, mi fissava dentro negli occhi, ho l’assoluta certezza che era lui, sono arrivato a un metro da lui e mi ha chiuso la porta in faccia, all’improvviso. Mi sono ulteriormente avvicinato alla porta, è passato pochissimo, si è aperta la porta all’improvviso e mi sono sentito trascinar dentro e mi ha buttato a terra. Mi ha preso per il collo e mi ha picchiato lo zigomo destro sul pavimento, ha iniziato a picchiarmi, sentivo un male terribile, mentre ero giù ho avuto la sensazione come se qualcuno mi passasse a fianco, come un’ombra. Olindo era sopra di me, anche col suo peso mi teneva fermo. Ho visto che ha tirato fuori qualcosa, e sentivo mia moglie gridare “No, no”. Lui mi ha tagliato la gola, e ho sentito ancora mia moglie gridare “Aiuto, aiuto”. Allora lui mi ha mollato e mi ha tagliato la gola. Io ho visto il gesto di Olindo che mi tagliava la gola. Il coltello l’aveva in tasca. Sentivo gridare mia moglie ma non riuscivo a capire dove fosse, sentivo che era vicina. Io volevo chiamare aiuto, volevo chiamare Ramon, ma non riuscivo a muovermi. Mi sembrava che uscisse il sangue uscire a fiotti. Non ce la facevo a muovere niente, volevo andare da mia moglie. La luce fuori si era spenta già quando mi ha buttato giù. Anche all’interno della casa era spenta. Io vedevo dei bagliori, fiammelle. Quando la porta si è aperta, la luce delle scale era accesa. Quando ho visto Olindo la luce era accesa, era lui, ne ho assoluta certezza. Non me la dimenticherò mai quella faccia. Ho avuto la sensazione che fossero due le persone, sono sicurissimo della presenza di Olindo e mi pare anche la moglie, ma quello non posso giurarlo. Mentre lui era sopra di me, ho avuto la sensazione di qualcosa che mi superava sulla sinistra e poi mia moglie che diceva: “No, no, no”. Allora ho capito che c’era anche la moglie. Di lui sono sicurissimo. Disgraziati!
Nessuno parlava. Ho la sensazione che mia moglie avesse cercato di fare qualcosa per me, ma contro di lui, cosa poteva fare? Quando ero a terra, Olindo mi colpiva con qualcosa, perché sentivo un dolore che non ho mai provato. Anche per terra non mi capacitavo di un accanimento così da parte di Olindo, lo conoscevo soltanto di vista. Era choccante che una persona si potesse accanire così tanto su di me. È stato una belva!!!
Non avevo bisogno di riconoscere la corporatura. Io l’ho riconosciuto subito, era lui. Sono sicurissimo che fosse lui.
Quando mi ha tagliato,credo che siano andati via, so che c’è stato il silenzio assoluto, ma io ero choccato. Non riuscivo a muovermi, e il fuoco veniva forte e mi sentivo bruciare, ma non potevo muovermi, ho pensato che stessi per morire.
Ho sentito arrivare qualcuno poi. Ma non so dire dopo quanto tempo, mi è sembrata un’eternità. Il primo che ho visto arrivare era Bartesaghi, l’ho riconosciuto. Non riuscivo a parlare. Mi interessava salvare mia moglie. Allora facevo segno di andare di sopra, ma capivo che non capivano. Volevo dire vai su! Ma non mi sentivano. Dopo un po’ ho sentito che dicevano, qui ce n’è un’altra e ho capito che avevano trovato qualcuno. Ho indicato con tre dita dove fosse mia moglie.
Non ho potuto vedere nulla all’interno dell’appartamento, oltre l’Olindo non vedevo. Le fiammelle le ho viste quando ero per terra. Appena Olindo mi ha tagliato la gola, mi ha buttato là, poi non ho sentito più niente. È arrivata subito una fiammata. Non è passato molto tempo, ma non saprei dire quanto. Lì ho pensato, o muoio dissanguato, o muoio bruciato.
Io speravo che mia moglie fosse viva. Il signor Bartesaghi ha spruzzato qualcosa addosso a me e qualcosa nella casa. Mi hanno portato via su un telo, e quando mi hanno messo sull’ambulanza sono sempre stato cosciente. Non riuscivo a parlare. I primi momenti del risveglio sono stati bruttissimi. Sentivo che l’infermiere mi diceva: “Siamo all’ospedale”, mi stava preparando.
La prima cosa che mi è venuta in mente mentre mi svegliavo era la faccia di quel tipo là. Poi ho rimesso insieme tutto. Quando ho iniziato a parlare con gli inquirenti facevo molta fatica, non uscivano le parole. La mia prima versione è stata che mi ha aggredito l’Olindo, ero sicurissimo, ho descritto corporatura e capelli.

Pm Astori: Ma non ha fatto subito il suo nome.
Perché era talmente una cosa grossa che volevo capire il perché avesse fatto una cosa del genere. Era un vicino di casa, ma non capivo il perché. Volevo capirlo io il perché! Era troppo grossa, una cosa che non avrei mai immaginato che potesse capitare a me.
Ricordo che mi fecero dei nomi dei vicini. Ricordo che quando è uscito il nome di Olindo volevo liberarmi di un peso, e allora ho detto: sì è lui.
La descrizione era la sua, corporatura grossa, faccia grossa, occhi scuri. Alto più o meno come me.

Pm Astori: Quando lei ha incontrato i carabinieri, lei non fece il nome, ma al nome di Olindo si mise a piangere. Ricorda?

Sì. Mi misi a piangere. E quando il carabiniere mi chiese perché stessi piangendo, dissi che era perché l’avevo riconosciuto. Ero sicurissimo che fosse lui, non mi sarò spiegato bene in quei momenti. La mia intenzione era di dire: “E’ lui. E per tutta la vita lo dirò, perché è la sacrosanta verità: è stato Olindo ad aggredirmi. Fino a quando non l’ho detto, non ne ho parlato neanche con i miei figli. Dopo averlo detto, ne ho parlato con loro. Mio figlio mi ha detto: pensaci bene, ma gli dissi che non avevo alcun dubbio.
Io non avevo mai avuto problemi di sorta con loro. Anche per questo sono rimasto molto choccato.

Pm Astori: Negli ultimi giorni sua moglie le ha mai detto di avere paura ad uscire, o le ha riferito di aver incontrato presenze strane sulle scale?
Non aveva paura di nulla, me l’avrebbe detto.

Pm Astori: Del cancelletto che restava aperto sua moglie ne ha parlato con Olindo?
Assolutamente no. Non ha mai avuto contati con loro, perché non c’era nulla tra di noi.
Quando eravamo lì non avevamo mai avuto problemi con nessuno, non avevamo paura di nessuno.
Io non ho mai avuto problemi con la signora Castagna, con suo marito o con i parenti. Mia moglie usciva la sera anche di inverno, ma usciva tranquilla. Sapevo che da parecchio tempo andavano avanti litigi tra Raffaella Castagna e i Romano, ma non sapevo esattamente perché.

Pm Astori: Cosa intendeva dire con “carnagione olivastra”, nella prima descrizione di Olindo?
In quei momenti non riuscivo ad esprimermi, volevo dire che non era pallido, ma nemmeno nero. Non mi veniva un termine migliore e allora l’ho indicato come olivastro. Io ho riconosciuto Olindo da quando ero a metà scala a quando sono arrivato a un metro da lui. Ci guardavamo troppo negli occhi. Era lui, ne sono certo, oltre ogni ragionevole dubbio. Lo dirò sempre. La certezza assoluta che fosse lui è stata immediata, dal primo istante in cui mi sono svegliato. Non dissi subito il nome perché volevo capire io perché mi avesse fatto una cosa del genere. Poi non sapevo come esprimermi bene.

Avv. Schembri
Quando la porta si è aperta. Per quanto tempo è rimasta aperta?
Il tempo di scendere gli ultimi gradini. Attimi.
Un attimo?
No, attimi.

Bordeaux
C’era molto fumo?
Sì, molto, ma non da impedirmi la vista.
Sa da che parte provenisse il fumo?
Non so dirlo, perché era tutto chiuso. Ma cosa volete sapere? Dovreste avere vergogna. Vergognatevi!

Quando la porta si è riaperta, ed è stato aggredito, è riuscito a vedere il suo aggressore?
No, perché mi ha buttato giù subito.

Quando è stato ferito al collo, l’aggressore dov’era?
Era a cavalcioni su di me.

Né lei né sua moglie fumate?
Non fumiamo.
In casa avevate accendini?
Non credo.

Avv.Pacia
Lei ha detto che ha visto Olindo che estraeva il coltello. Ha visto anche la mano?
Io un coltello che esce da solo da una tasca non l’ho mai visto.
Aveva un guanto?
Non so. Poteva averlo, ma non ne sono certo.

Corte d’Assise. Che tg guardava?
Credo il TG5.
Si ricorda come era vestito Olindo?
Non sono sicuro qualcosa di scuro, tipo nocciola, verdone. Credo un maglione.
Ha potuto notare se sulla soglia avesse in mano qualcosa?
Non mi sembra che avesse in mano nulla.
Ha sentito rumore di porte che sbattevano?
No, silenzio assoluto.

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