mercoledì 6 febbraio 2008

STRABISMO MEDIATICO, UN RISCHIO CONCRETO

Questa volta la rassegna stampa provo a farla in anticipo.
Dopo l’udienza di oggi, ricca di testimonianze importanti, le direzioni che i giornali prenderanno domani secondo me saranno sostanzialmente due, opposte tra loro.
I quotidiani nazionali, o almeno alcuni di essi, proporranno presumibilmente un titolo del genere: “Nella casa dell’orrore c’era qualcuno due ore prima della strage”.
La stampa locale dirà invece: “I testimoni confermano la ricostruzione del piemme, evapora l’ombra del terzo uomo”.
Possibile, direte, che sulla stampa compaiano due notizie diametralmente opposte dopo la medesima udienza? Potrei sbagliarmi, ma è possibile.
Perché le testimonianze rese oggi in aula sono andate tutte in un’unica direzione, ma hanno presentato qualche momento di apparente contraddizione.
Si tratterà di capire, dunque, quale peso verrà dato a queste lievi discrepanze, che, a seconda della linea scelta in merito a questo processo dalle varie testate, assumeranno un’importanza diversa.
Oggi per l’accusa ha testimoniato il famoso “siriano”, e dopo di lui l’ha fatto sua moglie.
Interrogato dal piemme Massimo Astori, non senza qualche indecisione, dovuta in parte anche alle differenze linguistiche e alla difficoltà insita in una traduzione simultanea, Kalhouf Adbulkarim, che abitava sotto l’appartamento della strage, ha riferito sostanzialmente: “Dopo le 19.30 abbiamo sentito alcuni rumori sopra. Pensavano che stessero litigando Raffaella e Azouz, poi altri rumori nelle varie stanze. Poi, ancora, rumori più forti. Una persona camminava forte qua e là, rumori di passi forti, qualcosa veniva spostato nella stanza sopra di noi. I passi si assommavano ad altri passi, come se ci fossero due persone. In un primo momento non mi sono spaventato: era normale quando c’era suo marito. Poi, però, ho capito che era diverso, che c’era qualcosa di strano. Ho sentito sbattere forte la porta e anche lamenti, non vere e proprie grida. Alla fine ho pensato di andare a guardare cosa stava succedendo, ma mia moglie mi ha detto di non farlo. Non ho aperto la porta, ma ho guardato dallo spioncino, per cinque minuti. Non ho visto niente e sono tornato da mia moglie. La luce della scala si accendeva e spegneva. Due o tre volte. Poi non ho sentito più niente”.
Chiaro. Il fatto è che l’uomo ha aggiunto di aver sentito altri rumori provenire dal piano di sopra già dalle 18.30. Rumori lievi, per la verità.
Circostanza confermata anche dalla moglie, Eva, che sostanzialmente ha detto: “Dalle 18.30 ho sentito alcuni rumori lievi. Potevano provenire dall’appartamento di Raffaella Castagna. Poi, dalle 19.30 in avanti questi rumori si sono fatti sempre più forti”.
Ecco dunque l’appiglio per ipotizzare una terza presenza nell’appartamento dell’orrore fin dalle 18.30.
Ma, c’è un ma.
In seguito alla richiesta di chiarimenti da parte della Corte d’Assise, la donna ha puntualizzato chiaramente che i rumori sentiti dalle 18.30 alle 19.30 potevano provenire anche dall’appartamento a fianco di quello di Raffaella Castagna, probabilmente da quello del vicino che, proprio a quell’ora, stava ricevendo la visita del figlio.
Insomma, quanta importanza verrà data dai media a questa fondamentale puntualizzazione? Lo sapremo stasera con i primi Tg e domani leggendo i giornali.
Lo strabismo mediatico, però, è dietro l’angolo.
Sarò lieto, ovviamente, di constatare di essermi sbagliato.

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