martedì 12 febbraio 2008

QUELLA SPORCA DOZZINA

“Ha detto che era terrorizzata, vero?” chiede Stefano Rottigni, corrispondente dell’Ansa sul processo della Strage di Erba, prima di uscire e lanciare l’ennesima agenzia che, da lì a pochi secondi, farà il giro d’Italia, dettando in gran parte la linea di decine di testate giornalistiche, soprattutto nazionali.
È lui uno dei “grandi timonieri” della nave mediatica che segue, passo dopo passo, il processo.
È lui, con i suoi lanci, a imprimere spesso questa o quella direzione, a dire se un fatto è rilevante oppure no. Se merita un titolo o una breve. Se state immaginando un essere dall’aspetto e l’atteggiamento tronfio di chi sa di dirigere il gioco vi sbagliate. Rottigni è umile, persino esile nella sua fisicità e per nulla arrogante. È conscio del suo ruolo, ma non ne abusa, al contrario, non disdegna il confronto, anche con l’ultimo dei cronisti di provincia. Anzi, è proprio appoggiandosi a loro che spesso arriva prima di tutti sulla notizia.
“Ma su cosa fai i tuoi lanci quando sembra non esserci uno straccio dio notizia?” gli ho chiesto.
“Basta stare attenti, e qualcosa c’è sempre”, ha risposto (lezione annotata).
“Ogni giorno l’Ansa vuole almeno un pezzo sul processo – mi ha spiegato - anche quando non si muove nulla. Non è semplice, perché si rischia di cadere nel banale, o, peggio, nell’errore”.
La notizia nasce spesso così: dall’intuizione che supera i fatti.
Come quando Paolo Moretti, della Provincia, ha parlato, in anticipo su tutti, dell’impronta che Olindo avrebbe lasciato sul corpo del piccolo Youssef. Il piemme Astori ne aveva appena accennato, ma soltanto lui ha voluto andare a fondo.
La griglia dei cronisti accreditati nell’aula dell’Assise è composta più o meno così: in prima fila c’è Rottigni, vicino alla porta per uscire ad ogni lancio senza disturbare, poi Giusi Fasano del Corsera, quindi Paola Pioppi del Giorno, Paolo Moretti, il sottoscritto e i tecnici audio di “Un giorno in Pretura” che sta riprendendo l’intero processo.
Dietro, in seconda fila, i sempre presenti sono: Nello Scavo di Avvenire, Dario Campione del Corriere di Como, Marco Romualdi di EspansioneTv, Cristiana Lodi di Libero, Gabriele Moroni del Giorno, Fabio Poletti della Stampa, Gabriele Villa del Giornale, Roberto Pacchetti della Rai e Carlo Imbimbo, di SkyTg24, altro inviato che, collegandosi ogni mezz’ora in diretta col Tg, detta l’agenda delle notizie a chi esce dopo di lui, praticamente tutti. Significativo, in questo senso, uno degli ultimi episodi, quando Imbimbo, mentre il famoso siriano stava testimoniando, è uscito dall’aula per andare al collegamento dicendo: “Ora la butto sul terzo uomo”, dando il là a quanti, e l’abbiamo visto, il giorno stesso e il giorno dopo hanno accreditato maggiormente l’ipotesi difensiva risultata, di fatto, priva di fondamento.
Nei prossimi post cercherò di spiegarvi ancora, sperando possiate capirne le dinamiche informali, come si forma la notizia in quelle “due file scellerate”.

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