giovedì 31 gennaio 2008

A DESTRA, PIACE DI PIU' (IL PROCESSO) - RASSEGNA STAMPA NAZIONALE DEL 31/1/08

Tra i quotidiani nazionali, come detto, la notizia è quasi scomparsa dalle prime pagine.
Quasi perchè non c'è traccia né su Corriere della Sera, né su Repubblica, ma resiste strenuamente su Libero e sul Giornale. Vediamo.

Il Corriere della Sera, che, lo ricordiamo, in provincia ospita il Corriere di Como, non lascia in prima pagina nemmeno un francobollo che parli del processo.
Però ne parla sia nella parte nazionale, mezza pagina di Giusi Fasano, e in quella della Lombardia, a pagina 13, con servizi a firma Claudio Del Frate e Marcello Parilli.
Nel nazionale anche la Fasano dà risalto all’esternazione di Olindo, nei termini riportati dalla Provincia. Del Frate, invece, spariglia le carte e punta sul personaggio di Luisa Bordeaux, legale di Rosa Bazzi. Eloquente il titolo: “Donna e avvocato, la star del processo”.

Anche sulla Repubblica il processo scompare dalla prima pagina.
Lo ritroviamo con l’intera pagina 17. Pezzo di cronaca pura firmato Emilio Randacio, che sottolinea le proteste degli imputati “trattati come bestie in gabbia” e punta sull’orrore delle prime testimonianze: "Così scoprii i corpi nella casa dell'orrore".
Poi un lungo racconto di Pino Corrias, autore tra l’altro, del libro “Vicini da morire” che li è valsa la convocazione a testimoniare per la pubblica accusa.
Quello di Corrias è un racconto che sconfina nell’analisi e mette a nudo i due imputati. Due figure imperscrutabili, su cui Corrias cerca di fare un po’ di luce.

Libero ha la notizia in prima, a fondo pagina. Da lì parte un ragionamento, sviluppato poi a pagina 17 da Vincenzo Vitale sul “Dovere della difesa, più forte anche della verità”, riferendosi, ovviamente ai legali dei coniugi.
E ancora, sempre all’interno, spazio alle testimonianze choc e al bel sorriso dell’avocato Luisa Bordeaux che, per il semplice fatto di non essere una brutta donna, è già una star.

Terminiamo con il Giornale.
Anche qui, piccolo spazio, ma notizia ancora in prima pagina. È Daniele Abbiati a tracciare un ritratto di Rosa Bazzi. Eloquente il titolo: “Rosa di Erba. L’amore nero della moglie di Olindo”.
Nelle pagine interne (12 e 13) taglio molto televisivo nei titoli:
“Ecco la coppia dimenticata dalle tv. I figli di Frigerio: Nessun perdono” e poi: "Erba, al processo il film dell’orrore”, con pezzi rispettivamente di Gabriele Villa e Felice Manti.
Tornando al ritratto dalla prima, colpisce il sommarietto all’interno che recita testualmente riferendosi a Rosa: “E’ lei a tenere in mano Olindo, gli ordina cosa fare e lo sorveglia. Lei, quasi analfabeta, diventa sacerdotessa e musa ispiratrice”.

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