martedì 29 gennaio 2008

DOPPIO BINARIO SUBITO IN AGENDA

Processo mediatico al primo punto dell’agenda della Corte.
Riprese televisive sì o riprese televisive no? Questo è il dilemma, e potrebbe, davvero, essere il nodo della questione.
Vediamo le singole posizioni al riguardo:

Massimo Astori, pubblica accusa: “ Non siamo contrari alla pubblicità del Processo, ma temiamo l’azzeramento dell’orizzonte processuale. Il rischio è di avere una ripresa indiscriminata senza possibilità alcuna di approfondimento. Tutto potrebbe ridursi a un riversamento dei fatti su un pubblico passivo. Ma questo, probabilmente, è un problema etico e deontologico che appartiene ai media. Sarà, tra l’altro, un processo scabroso, con fatti duri. Insomma, il timore è che l’onda mediatica possa stravolgere il processo. Riteniamo pertanto che vada accolta soltanto l’istanza della Rai e, in particolare, della trasmissione “Un giorno in Pretura”, che, per esperienza acquisita negli anni, dà garanzia di serietà.Quindi, non mi oppongo ma chiedo soprattutto la tutela dei testimoni dalle telecamere. Testimoni che debbono essere tutelati da riprese in diretta durante la deposizione. Più in generale, le immagini dovrebbero essere fruibili soltanto alla fine del dibattimento”.

Roberto Tropenscovino, avvocato di Azouz: “Mi associo alla linea del Pm. E chiedo che non sia divulgato in tempo reale il materiale video”.

Manuel Gabrielli: avvocato famiglia Frigerio: “Mi associo”.

Francesco Tagliabue, avvocato famiglia Castagna: “Ogni tipo di ripresa, di immagine, finirebbe su rotocalchi e trasmissioni per mesi e mesi. Non vogliamo alimentare il Processo mediatico, definito recentemente dalla Cassazione inutile e dannoso . il parere è nettamente negativo.

Enzo Pacia: avvocato di Olindo Romano e Rosa Bazzi: “Di questo processo si parla anche troppo da oltre un anno. Non è stato taciuto nulla dei fatti e delle loro conseguenze. Sono stati persino già intervistati i testimoni. Vi potrò stupire, dunque, ma io mi sento garantito proprio dalla massiccia presenza della stampa e dalla televisione, senza limitazioni. Stampa e televisione siano presenti. Vogliamo vedere chiaro in questa vicenda sotto tutti i profili alla presenza della stampa e della televisione” .

Sentite le parti, la Corte d’Assise emette un’ordinanza:
“Si autorizza Rai Tre, in virtù della comprovata esperienza della trasmissione “Un giorno in Pretura”, alle riprese integrali del dibattimento, la cui messa in onda è autorizzata in differita, fin dalle edizioni serali di tg e programmi.
La messa in onda non potrà riguardare però, in nessun caso, parti, testimoni, periti, esperti che non vogliano o che non possano essere ripresi. In ogni caso.

1 commento:

Anonimo ha detto...

... il processo mediatico ad Anna Maria Franzoni docet....