martedì 29 gennaio 2008

CARTE SUL TAVOLO

Ecco, in pillole, le carte che le varie parti del processo hanno messo sul tavolo e che verranno sviluppate nel corso del dibattimento.


Massimo Astori, pubblica accusa.

  • Olindo e Rosa sono del tutto corresponsabili in quanto gli viene contestato nel capo di imputazione.
  • Il 10 gennaio da parte dei coniugi vi furono piene e consapevoli confessioni.
  • La tardiva ritrattazione è stata dettata da condizionamenti derivanti anche da abbagli di promesse di campagne di stampa innocentiste.
  • Olindo e Rosa confessarono anche in seguito, parlando tra loro.
  • Mai ci fu proclamazione di innocenza nei mesi di carcere.
  • Questo non è un processo indiziario. Abbiamo prove documentali. Molti elementi già sono in possesso della Corte, altri li porteremo.
  • Il movente risiede nei pessimi rapporti di vicinato.
  • Abbiamo prove della premeditazione: pedinamenti.
  • Esistono accertamenti tecnici sui reperti ematici trovati sull’auto di Olindo.
  • La testimonianza di Mario Frigerio è assolutamente attendibile e determinante. Ne mostreremo una ripresa video.
  • Il libro “Vicini da morire” di Pino Corrias contiene ulteriori confessioni dei due rese davanti al criminologo Massimo Picozzi.
Enzo Pacia, difensore coniugi Romano.

  • Il cuore del processo è una confessione che contestiamo su tutta la linea per le modalità in cui è stata estorta.
  • Intendiamo provare che la confessione è contraddittoria, ed è stata indotta con un sottile gioco psicologico dettato dallo squilibrio di forze in campo (4 sostituti procuratori, con il sostegno dell’opinione pubblica contro un solo avvocato).
  • Le confessioni non rappresentano una deposizione spontanea, ma contengono una serie di contraddizioni che indicano la presenza del virus dell’inattendibilità.
  • Questo è un processo indiziario. Non c’è la prova e non c’è nemmeno la confessione.
  • I due coniugi sono stati suggestionati da lusinghe dei Pm durante gli interrogatori.
  • La confessione è la base dell’intero processo, ma non regge.
  • La goccia di sangue che rappresenta l’altra prova chiave non si capisce da dove sia “piovuta”, non si sa quando e non si sa come.
  • Quanto avvenuto è incompatibile con la presunta azione dei due coniugi. Non possono essere state solo due persone a creare quel mattatoio.
Fabio Schembri, per Olindo Romano e Rosa Bazzi.
  • Il super testimone, Mario Frigerio, è inattendibile. In prima battuta fornì il riconoscimento di una persona che lui non conosceva.
  • Il suo avvocato, Manuel Gabrielli deve essere citato come teste. Non perché esca dal processo, ma perché è utile alla ricerca della verità.

Nessun commento: