mercoledì 26 marzo 2008

TESTIMONI DEL 26 MARZO (BALOSSINO)

Nello Balossino, perito difesa, professore di “Elaborazioni di immagini” Università di Torino.
Generalmente sono coinvolto dalla Procure per l’identificazione di soggetti malavitosi.
Dalla difesa dei Romano sono stato incaricato di tracciare una sorta di identikit, partendo dall’esame preliminare degli elementi a disposizione della difesa. In questo caso siamo partiti da alcune dichiarazioni verbali. Noi abbiamo realizzato un identikit. Le fasi iniziali dell’indentificazione (attraverso fotografie) e l’identikit sono comuni. In entrambi i casi viene fatta una scomposizione dei singoli tratti somatici, che vengono poi codificati.
Nel caso dell’identikit è difficile che il teste dia immediatamente una descrizione attendibile del presunto colpevole. La tecnica va via via affinata con modifiche successive. Generalmente non si arriva a un volto certo, ma a un volto che dia indicazioni sull’autore del reato.
Alcuni connotati possono assurgere a connotati salienti e importanti, con valore identificativo elevato. Nel tracciamento dell’identikit mi sono dovuto riferire ai verbali di Mario Frigerio. Nelle sue sommarie descrizioni tre elementi fuoriescono quasi sempre: i capelli corti rasati e portati in avanti, la faccia grossa e la pelle olivastra.
Non ho, dagli atti, indicazioni particolari sugli occhi e sul naso. Frigerio parla di occhi aggressivi, da assassino. Tutti gli uomini, quando devono manifestare rabbia, lo fanno accigliandosi e muovendo la bocca verso il basso. Al canone standard, a cui, ovviamente, non corrisponde la realtà oggettiva, ho aggiunto il colore della pelle olivastra. Mi sono mosso in un’età tra i 35 e i 45 anni. Dai 35 anni ho proceduto a un invecchiamento generale, mettendo rughe in più. L’identikit che ne esce dà un’indicazione ma è a basata soltanto sui pochi elementi forniti da Frigerio.
Gli occhi e il naso sono indicazioni molto importanti in un identikit, ma io non ho avuto indicazioni al riguardo. Ho preso i tratti di Olindo Romano e li ho confrontati con le indicazioni riscontrati nei verbali di Frigerio. Tra Olindo Romano e l’identikit da me tracciato ci sono tratti di incompatibilità.
Nell’interpretazione identificativa ho preso in considerazione due particolari non posticci che determinano incompatibilità tra Romano e l’identikit: il colore della pelle e i capelli.
La compatibilità totale esiste soltanto tra gemelli o sosia.

PM Astori:
Pm: Da chi ha tratto le informazioni?
Dal verbale riassuntivo dell’interrogatorio di Frigerio in ospedale, che ho riportato. Dal fax dell’avvocato Gabrielli del 16 dicembre. E dai verbali quelli integrali.
Pm: Ma se quelli integrali li abbiamo trascritti in questa settimana, chi le ha dato i questi verbali integrali?
Non so. Non ricordo. Non so dirle…
Pm: Lei non si è occupato della corporatura del presunto aggressore?
No, solo del viso. La corporatura robusta non l’ho presa in considerazione.
Pm:Ha preso in considerazione collo e mani?
Non erano oggetto del mio esame, come l’aspetto complessivo del mio esame.
Pm: Se Frigerio avesse parlato di un viso grosso avrebbe dato un’indicazione giusta?
È un po’ generico, ma sostanzialmente corretto.
Pm: Olindo Romano ha un viso grosso?
Olindo Romano ha un viso sostanzialmente grosso.

Avv. Gabrielli.
Gab: è vero che il criterio forense americano preveda almeno 60 punti di riscontro per un identikit?
È vero.
Gab: È vero che avere un contatto con il teste oculare è necessario?
È necessario, ma se il teste oculare ha già dato questo tipo di indicazioni…
Gab: Ha mai avuto un contatto con il teste oculare?
Mai.
Gab: Ha mai chiesto a Mario Frigerio indicazioni sul naso, sul taglio degli occhi, della bocca?
No, mai.
Gab: Conosce lo stato dei luoghi in cui Frigerio ha visto per la prima volta il suo aggressore?
Ricordo che il si parla di un pianerottolo, la dinamica, ma non molto altro.

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