mercoledì 27 febbraio 2008

TESTIMONI DEL 26 FEBBRAIO (PREVIDERE')

Carlo Previderè, consulente tecnico dell’accusa. Dipartimento medicina legale Università di Pavia.

Ho fatto due tipi di accertamenti sulla macchia di sangue che ha dato esito positivo, uno ripetibile e uno irripetibile.
Il giorno 29 ho ricevuto 4 buste di carta con prelievi eseguiti in seguito all’utilizzo del Luminol.
I campioni erano conservati in maniera corretta. Il test del Luminol è un test di orientamento, perché reagisce non soltanto col sangue, ma anche altre sostanze. Di certo, se una sostanza non reagisce, non è di natura ematica. Anche i test successivi sulla macchia sul battitacco hanno confermato la sua natura ematica. Da quella traccia è stato estratto il Dna ed è stato identificato il profilo genetico. Ognuno di noi ha un profilo genetico che nessun altro ha. La probabilità che quella traccia non sia di Valeria Cherubini è di 1/1272milardi. Quindi, è praticamente impossibile che non sia sua. È stato possibile stabilire dunque la natura ematica della traccia 3 (battitacco) tra le 4 repertate. La traccia ha un profilo chiaramente interpretabile con una componente nettamente maggioritaria riconducibile a Valeria Cherubini, e una minoritaria riconducibile a un individuo di sesso maschile.
La Procura ci ha chiesto di consentire la ripetibilità dell’analisi. Perché se si ottengono gli stessi risultati in oltre un esame, il confronto di più positività dà maggiore garanzia al profilo genetico estratto. Anche nella ripetizione dell’esperimento sono stati confermati i risultati dell’esperimento precedente: 90% Valeria Cherubini, 10% componente maschile.
Io ho visto le foto dell’auto soltanto una volta consegnato gli esiti degli esami. Non sapevo dove fossero avvenuti i prelievi.
Non avevamo alcun tipo di condizionamento derivante dal sapere qualcosa inerente l’indagine. E dell’indagine sapevo praticamente nulla.
La grande quantità di acqua versata sull’incendio ha ovviamente influito sulla diluizione delle traccie. Il fuoco e la cenere hanno influito sulla qualità del Dna rintracciato, rendendo quasi impossibile la caratterizzazione del profilo genetico delle tracce rimaste nell’appartamento.
Invece, la traccia repertata sul battitacco della Seat Arosa dei Romano ha una componente molto maggioritaria riconducibile alla signora Valeria Cherubini. È una traccia concentrata, non sporcata o diluita, che ha consentito una serie di analisi anche ripetute. Il fatto che la traccia fosse così concentrata significa che la stessa ha subito pochi passaggi, nel trasporto.

Avv.Pacia:
Ha ricevuto le tracce il 29/12/2007?
Sì.
Sulle buste c’erano etichette che portano la data di prelevamento nel 26/12/2007?
Sì, confermo.

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