sabato 23 febbraio 2008

TESTIMONI DEL 22 FEBBRAIO (MARZOUK)

Azouz Marzouk, dà il consenso alle riprese.

I problemi con i Romano riguardavano soprattutto mia moglie. Era per i rumori, ma di rumori non ce ne erano. Raramente i miei parenti frequentavano casa nostra. Spesso i Romano chiamavano di notte, rispondeva sempre mia moglie. È capitato che si presentassero anche di giorno. Erano sempre insieme. Anche Carlo Castagna era spesso coinvolto nei litigi. Una volta difendevo mia moglie e ci hanno raggiunto anche Carlo Castagna e sua moglie Paola. Ricordo anche interventi di carabinieri per questi motivi. Non abbiamo mai avuto lamentele da altri nella palazzina, solo dai Romano.
Una volta sono andato dai Romano, abbiamo cercato di calmare gli animi, ma senza esito.
Era il 2004, si parlava dei rumori, dicevano che Raffaella faceva apposta a fare rumore, ho cercato di convincerli che avremmo fatto di tutto per non fare rumore. Dopo neanche 10 giorni le lamentele sono ricominciate. Non ho ricevuto minacce, ma insulti. Quando ero in carcere non avevo mai avuto minacce, né problemi con nessuno. Soltanto qualche battibecco con alcuni detenuti. Non mi sentivo minacciato da nessuno. L’unico contrasto era con questi vicini di casa.

Come ha saputo di quanto era successo?
Verso le 4 del mattino del 12 dicembre mi ha chiamato mia zia e mi ha detto che sarei dovuto tornare perché mia moglie e mio figlio avevano avuto un incidente in auto con mia suocera ed erano in pericolo di vita. (Azouz riconosce due cuscini di casa sua che erano sul divano e ora erano vicino ai cadaveri).


Avv. Tropenscovino
Anche sua moglie aveva abbracciato la religione musulmana?
Ultimamente sì.
Come erano i rapporti con i suoi cari?
Ottimi.
Ha mai usato violenza con sua moglie?
Mai.
Avete mai pensato di allargare la famiglia?
Sì, stavamo cercando un altro figlio e mi aveva comunicato che aveva un ritardo.
Rapporti Youssef – Romano.
Cercavamo di non farlo avvicinare ai Romano.


Avv. Bordeaux
Ha subito aggressioni fisiche mentre era in carcere al Bassone?
No.
Ha avuto discussioni con altri pregiudicati?
Sì, alcune.
Sono stato io a chiedere il trasferimento dal carcere di Como.
Non le risulta che sia dovuto a problemi con altri detenuti?
No, sono stato io a chiederlo.
Le risulta che sua moglie abbia ricevuto minacce telefoniche?
Già prima delle mie discussioni in carcere aveva avuto queste minacce.
Le vengono contestati fatti di spaccio anche precedenti all’11 dicembre?
A questa domanda risponda il mio avvocato.
Le vengono contestati fatti avvenuti a Erba?
Ho già risposto, chieda al mio avvocato.
In carcere non ci sono mai stati litigi con altre persone legate alle questioni di droga?
No.
Lei ha avuto contrasti con altre persone coinvolte nell’indagine? Magari a suoi familiari?
Non ne ho mai avuti.
I problemi di suo fratello hanno influito con i rapporti con Raffaella Castagna e la sua famiglia?
Non so rispondere a questa domanda.
Gli amici di Raffaella si sono allontanati da lei dopo il vostro matrimonio. Le risulta?
Sì, confermo.
Ha mai avuto discussioni con Carlo Castagna?

Si è mai allontanato da casa dopo una discussione?
Sì.
C’erano frequenti liti?
Solo discussioni.
Era perché sua moglie era preoccupata per le sue frequentazioni in Erba?
No.
Paola Galli raccoglieva le preoccupazioni di sua moglie?
Non c’erano preoccupazioni.
La madre aiutava sua Raffaella economicamente?
Sì.
Sono emerse controversie anche con la signora Daniele Messina.
Non mi ricordo.
Era il 2005.
Ero in carcere.
Il 27 dicembre ha fatto un sopralluogo. È stato l’unico?
Sì.
In quella sede le hanno detto qualcosa sulle circostanze dei fatti avvenuti?
Mi hanno chiesto di guardare bene se mancasse qualcosa.
I mass media hanno seguito con attenzione le indagini. Sui giornali locali c’erano dettagli sulle indagini. Lo ricorda?
Sì, ricordo.
Per accendere il fuoco cosa utilizzavate?
Alcool.
Mai utilizzato accendi fuoco liquido?
No, solo alcool.
Usavate attizzatori?
Sì, erano vicino al fuoco.

Avv.Schembri
Dopo il suo secondo arresto è stato spostato dalla seconda alla terza sezione. Perché?
Discussioni.
Anche in seguito. Perché?
Discussioni.
Poi è stato trasferito.
L’ho chiesto io.
Ha svolto una visita oculistica al Sant’Anna?
Sì.
Da chi è stato picchiato?
Non sono stato picchiato.
Vi siete giurati reciproca vendetta con tale Abdelkarim?
No.
Nel suo sopralluogo in casa, c’è stato qualcosa che l’ha colpita?
La ferocia con cui è stata commessa la strage.
Ricorda dei guanti?
Me l’hanno chiesto. Ho indicato un luogo dove potevano essere.
Li hanno trovati i guanti?
Non mancavano, loro mi hanno mostrato un guanto.
Ha litigato in carcere con l’uomo che porta la spesa?
Era sempre la stessa discussione in cui ho avuto dei battibecchi.
Lei era ritenuto un delatore?
No, per quello che so io, no. Un delatore va nella sezione dei protetti.
Sua moglie aveva parlato con la direttrice di minacce telefoniche?
So che ha parlato con la direttrice per il trasferimento che avevo chiesto.
Perché l’aveva chiesto? Aveva paura di quelle persone?
Non ho paura di nessuno.
Con Amdi Abdelkarim come sono i rapporti? È un suo parente?
Non abbiamo mai litigato, soltanto una discussione.
Era preoccupato per qualcosa?
Volevo solo parlare con la direttrice perché non mi trovavo bene in quel carcere.
Emilio La Rosa le dice qualcosa?
Lui è quello della spesa. Avevo avuto una discussione.
Sua moglie quando lei è uscito dal carcere in agosto era in Tunisia?
C’era andata in quel giorno.
Qualcuno dei suoi familiari le ha mai detto che era preoccupato per quanto accaduto l’11 dicembre e indicarono i problemi che aveva avuto in carcere?
Penso di no.
Il 13 dicembre segnalò ai carabinieri che era seguito da un uomo?
Sì.


Corte d'Assise
Suo figlio non ha mai frequentato i Romano?
Mai. Non c’erano rapporti e non li chiamava per nome.

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