mercoledì 30 gennaio 2008

GIUSTIZIA SPETTACOLO, O SPETTACOLO GIUSTIZIA?

La Corte d'Assise gliel'ha chiesto tre volte, come a dire: "Siete sicuri?".
Gli avvocati erano sicurissimi, telecamere e fotografi, per dieci minuti, avrebbero potuto fare ciò volevano dei due coniugi dietro alle sbarre.
E se i cameraman hanno avuto un minimo di ritegno, quelli armati di Canon e Nikon sono andati all'assalto della gabbia.
Ma se butti un pezzo di carne in una tana di leoni, non puoi pensare che i leoni non si azzannino per sbranarselo.
La Corte d'Assise gliel'ha chiesto tre volte ai difensori dei Romano. "Potete opporre diniego", ha aggiunto.
Ma quale diniego? Di fronte a una Giuria popolare che potrebbe in fretta barattare un po' di umana repulsione nei confronti di due indiziati di strage con altrettanta umana pietà, tutto fa brodo. Per Olindo e Rosa, dopo tutto, si tratta di dieci minuti di "paura".
Nulla rispetto a quanto hanno già passato. Nulla rispetto a quanto rischiano.
Giustizia spettacolo.
O spettacolo giustizia?

2 commenti:

Anonimo ha detto...

La scena dell'assalto di flash e scatti fotografici, con i due imputati tra le sbarre, è scioccante.
Posso capire che per gli avvocati sia una scelta azzeccata, nel piano della loro difesa (in questo modo, con i loro assistiti "inermi" e che suscitano dunque pena, come la tigre albina alle Cornelle, e che nel sentimento popolare passano per vittime, mettendo - almeno nel subconscio - in secondo piano l'accusa di essere carnefici spietati).
Posso capire la stategia difensiva di "dare in pasto" i loro assistiti, ma resta uno spettacolo osceno, pornografico persino (nel senso etimologico del termine) e a prescindere che sia utile alla difesa o all'accusa, io lo vieterei, come viene fatto per le immagini di gente con le manette.

Anonimo ha detto...

Francamente avrei preferito un bel microfono ed un programma radio o via rete, efficace, meno stupido, e rispettoso di quanto è in essere, ovvero un processo.